C’è un tipo di arte che non ha bisogno di gridare per farsi ascoltare. Un’arte sottile, elegante, capace di trasformare la quotidianità in poesia. È l’arte di Elliott Erwitt, che dal 28 giugno al 21 settembre 2025 sarà protagonista della mostra-evento “Elliott Erwitt. Icons” a Palazzo Bonaparte, nel cuore di Roma.
Entrare nella mostra Icons è come aprire il diario di viaggio di Erwitt attraverso il Novecento. Nato a Parigi nel 1928, cittadino del mondo per vocazione, Elliott Erwitt è stato uno dei pilastri della celebre agenzia Magnum Photos, scelto direttamente da Robert Capa. Un fotografo che non si è mai limitato a osservare, ma che ha saputo interpretare la realtà con empatia, ironia, e a volte una pungente irriverenza.
Nelle sue fotografie c'è sempre un qualcosa di sorprendente: un dettaglio fuori posto, un gioco di sguardi, una scena che fa sorridere o riflettere. Erwitt amava dire che «la fotografia è l’arte dell’osservazione»: nulla di più vero, e nulla di più evidente nelle oltre 80 opere esposte a Roma.
Perché chiamare una mostra fotografica Icons? Perché ogni scatto di Erwitt è diventato icona del nostro tempo, un’immagine che attraversa la storia, il costume, la società. I visitatori di Palazzo Bonaparte troveranno i suoi celebri ritratti di Marilyn Monroe, Che Guevara, Jackie Kennedy, ma anche istanti meno noti ma altrettanto potenti, come la quotidianità raccontata con sguardo arguto e poetico.
Non mancheranno gli scatti storici che hanno fatto il giro del mondo: dal celebre confronto tra Nixon e Krusciov al funerale di John F. Kennedy, dal mitico match tra Muhammad Alì e Joe Frazier fino al romantico e ormai celebre California Kiss. Ogni fotografia, con la sua forza emotiva e narrativa, è destinata a restare impressa nella memoria.
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L’abilità di Erwitt sta tutta nel suo saper passare con naturalezza dalla vita delle grandi personalità ai piccoli momenti anonimi che raccontano l’universale condizione umana. Ed è proprio questa capacità di cogliere l’ironia e la tenerezza della vita a rendere le sue fotografie irresistibili.
Celebre la sua passione per i cani, protagonisti di molti scatti iconici. Fotografati con ironia e un affetto sincero, questi animali diventano metafore della libertà e spontaneità che spesso manca agli esseri umani. Non semplici fotografie di animali, ma una raffinata analisi antropologica, divertente e mai banale.
Il percorso espositivo, curato magistralmente da Biba Giacchetti, racconta l’intera parabola creativa di Elliott Erwitt. Un viaggio che tocca diverse tappe del Novecento, mostrando come Erwitt abbia saputo cogliere gli aspetti più leggeri e profondi della vita.
Palazzo Bonaparte, già luogo d’eccellenza culturale della capitale, ospita questa straordinaria retrospettiva dopo il successo della mostra su Edvard Munch. Il palazzo, che affaccia su Piazza Venezia, diventa così scenario perfetto per esplorare l’universo poetico di Erwitt, fatto di empatia, ironia, e momenti che restano nel cuore.
Questa mostra è un’occasione imperdibile per chi ama la fotografia e per chi vuole comprendere meglio l’anima di un’epoca raccontata con leggerezza e profondità. Ma non solo: è un invito a guardare il mondo con occhi diversi, con una nuova consapevolezza. Erwitt ci insegna a osservare e a sorridere delle piccole cose, a trovare la poesia dove meno ce l’aspettiamo.
Dove: Palazzo Bonaparte
Piazza Venezia, 5 – Roma
Quando: dal 28 giugno 2025 al 21 settembre 2025
Orari:
Dal lunedì al venerdì: 09:00 – 19:00
Sabato e Domenica: 09:00 – 21:00
Biglietti:
Open: €17,00
Intero: €15,00
Ridotto: €14,00
Sito Ufficiale: mostrepalazzobonaparte.it
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5.7.2025