Dal 25 gennaio al 27 luglio 2025, Roma ospita una delle mostre più evocative dell’anno: "Salvador Dalí – Tra arte e mito", al Museo Storico della Fanteria.
Un itinerario onirico e potente, che permette di attraversare l'immaginario del geniale artista catalano attraverso oltre 200 opere, tra dipinti, sculture, incisioni, ceramiche
e fotografie inedite.
Una vera immersione nell’universo daliniano, dove ogni stanza è pensata per coinvolgere i sensi e trasportare il visitatore in una dimensione fuori dal tempo.
Il cuore pulsante della mostra è il Surrealismo, movimento nato negli anni Venti in Francia e destinato a rivoluzionare il modo di concepire l’arte e la psiche.
Un linguaggio visivo che scava nei sogni e nelle paure, attraversando i territori dell’inconscio.
In questa corrente, Dalí si muove con maestria, mescolando logica e illusione, realtà e follia, attraverso la sua tecnica impeccabile e una visione allucinata del mondo.
Nato a Figueres nel 1904, Salvador Dalí è tra i più grandi interpreti dell’immaginazione artistica del Novecento.
Dalla pittura alla scultura, dal cinema alla letteratura, la sua produzione non conosce confini.
Celebre il suo metodo "paranoico-critico": uno stato mentale controllato in cui l'artista esplora angosce e fantasie per poi plasmarle in immagini sorprendenti, come gli
orologi molli o gli elefanti dalle zampe sottili.
Una delle sue frasi più note recita: "La differenza tra me e un pazzo è che io non sono pazzo".
Questo gioco di specchi tra follia e lucidità attraversa tutta la sua opera, dando forma a visioni che sono diventate icone della cultura contemporanea.
Il percorso espositivo segue le tappe fondamentali della carriera di Dalí: dagli esordi influenzati dal Cubismo e dal Dadaismo, ai sodalizi con Federico García Lorca e Luis
Buñuel, fino al cosiddetto "misticismo nucleare" del secondo dopoguerra.
Ogni sezione della mostra è accompagnata da pannelli, suoni ambientali e luci studiate per amplificare l’esperienza percettiva.
In mostra, accanto ai suoi capolavori, anche opere di Magritte, Ernst, de Chirico, Man Ray, Breton e Cocteau, a testimoniare il fertile dialogo tra menti visionarie.
Accanto a Dalí, emergono i nomi che hanno contribuito a rendere il Surrealismo un’avanguardia irripetibile: René Magritte e i suoi universi enigmatici tra parola e
immagine; Max Ernst e il frottage, tecnica sperimentale che fonde materia e intuizione; Man Ray, che ha trasformato la fotografia in un esercizio poetico; Giorgio de
Chirico, antesignano del mistero metafisico; e Leonor Fini, con le sue figure sospese tra il gotico e l'onirico.
Questa sezione corale della mostra permette al visitatore di cogliere le differenze stilistiche, ma anche i punti di contatto tra artisti che hanno messo al centro dell’arte
l’inconscio, il sogno, il desiderio.
Icona della mostra è l'arazzo "El Gran Masturbador", tratto dall'omonimo dipinto del 1929.
Una composizione carica di simbologie: la roccia antropomorfa, il corpo femminile, le formiche e i grilli.
Un'opera densa, che incarna la poetica daliniana tra desiderio e paura, eros e morte.
L’arazzo, imponente e ipnotico, accoglie i visitatori all’ingresso e funge da portale verso un viaggio all’interno della mente dell’artista.
Una sezione speciale è dedicata alle litografie della Divina Commedia, commissionate a Dalí tra il 1959 e il 1963.
I tre regni danteschi rivivono attraverso forme fluide e colori psichedelici, dove il sacro e il visionario si intrecciano.
L’artista, pur partendo dal testo classico, infonde nelle tavole un’energia sovversiva che rende ogni canto un paesaggio psichico.
Date: 25 gennaio - 27 luglio 2025
Luogo: Museo Storico della Fanteria, Piazza di Santa Croce in Gerusalemme, 9, Roma
Orari: lun-ven 9:30-19:30 / sab-dom 9:30-20:30 (ultimo ingresso 30 min prima della chiusura)
Biglietti:
Sito ufficiale della mostra: navigaresrl.com
Acquisto biglietti online: ticketone.it
"Salvador Dalí – Tra arte e mito" non è solo una mostra, ma un'esperienza sensoriale e intellettuale.
Un'occasione per scoprire il volto più profondo e sconcertante dell'arte, dove nulla è come sembra e ogni dettaglio rivela mondi nascosti.
Dalí stesso avrebbe detto:
"Non temere la perfezione: non la raggiungerai mai". Ma questa mostra ci va molto vicino.
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29.5.2025