Jennifer Amadei: L’autenticità che cura – Viaggio nell'anima dell'autrice di “Un’ombra nella stanza”

“Non sono perfetta, ma sono vera.”

Con queste parole si chiude l’intervista a Jennifer Amadei, eppure potremmo anche aprirla così. Perché dentro questa dichiarazione, sussurrata più che detta, c’è tutto: la forza della fragilità, l’autenticità di chi si mostra senza maschere, e la potenza trasformativa della scrittura.

Jennifer Amadei con il suo libro "Un'ombra nella stanza", ritratto simbolico tra introspezione e autenticità

Una voce nuova che arriva dritta all’anima

Jennifer, ci racconti chi sei quando non scrivi? Chi è la ragazza dietro le parole che leggiamo, lontano dai social e dalle pagine stampate?

“Quando non scrivo sono semplicemente Jennifer. Una ragazza normalissima, con una vita semplice e concreta, fatta di cose vere. Ho un lavoro, come tante persone, che mi permette di essere indipendente e di costruire, passo dopo passo, la mia quotidianità. Sono spontanea, dico sempre quello che penso e non riesco a dire bugie. Sono molto legata alla mia famiglia, che è il mio punto fermo e mi affeziono profondamente alle persone che mi danno qualcosa di autentico. Nella mia vita ci sono anche 2 gatti che sono stati la mia salvezza, entrati nella mia vita in un momento particolare e da allora non riesco ad immaginare una giornata senza di loro.”

Una ragazza che non ama i luoghi affollati, che preferisce la calma e le connessioni vere, e che non avrebbe mai immaginato di esporsi sui social. Eppure lo ha fatto, rimanendo se stessa: “fragile ma forte”. Una finestra sul mondo, sì, ma anche su se stessa. Un luogo di verità.

Jennifer Amadei cammina nella famosa Train Street di Hanoi, tra luci notturne e atmosfere vibranti

La vulnerabilità è un linguaggio

La tua comunicazione è molto empatica e autentica. Come riesci a mantenere questo equilibrio tra la tua emotività e la condivisione pubblica, soprattutto su piattaforme come TikTok o Instagram?

“La mia comunicazione nasce dal bisogno di connessione, sono una ragazza molto emotiva e sensibile, espormi mi aiuta ad essere più forte… Condivido ciò che può servire, che può ispirare e magari far sentire meno soli anche gli altri.”

Jennifer sceglie la parola con cura, con rispetto. Non per esibire, ma per restare fedele a se stessa. Crede profondamente che la vulnerabilità sia la base delle connessioni autentiche. E ogni parola che sceglie porta con sé questa intenzione.

Scrivere per non essere sola

Nel tuo romanzo parli di paure profonde e invisibili. C’è stato un momento preciso in cui hai capito che scrivere era il tuo modo per affrontarle?

“Sì, c’è stato un momento preciso… proprio durante uno dei miei viaggi. Un viaggio che è durato un mese, non chiusa nel silenzio di una stanza ma proprio nel caos bello e confuso tra Indonesia e Giappone… In quella terra diversa dalla mia, sono riemersi i miei mostri: l’ansia, la paura di perdere il controllo, gli attacchi di panico. In quel periodo il modo per affrontarli è stato aprire il mio taccuino e iniziare a scrivere, senza freno.”

La scrittura come catarsi, come spazio per ritrovare sé stessi. In quei giorni Jennifer comprende che quelle parole non sono solo per sé, ma possono essere “una piccola salvezza per qualcun altro”. E così nasce il suo primo romanzo.

Jennifer Amadei in barca tra le montagne rocciose del Vietnam, immersa in un paesaggio naturale mozzafiato e contemplativo

“Un’ombra nella stanza” – dare voce all’invisibile

Un’ombra nella stanza” è un titolo potente, evocativo. Se dovessi sintetizzare con un solo concetto il cuore del libro, quale sarebbe?

“Presenza invisibile. L’ansia, il panico e la paura non si vedono, ma sono presenti come un’ombra che ti accompagna ovunque, anche nei momenti in cui tutto sembra andare bene. Il cuore del libro è proprio questo: dare voce a qualcosa che di solito si vive in silenzio, in solitudine, e trasformarlo in un racconto condiviso, sincero e che non giudica. Tutti noi abbiamo un’ombra e dobbiamo riconoscerla ed accettarla senza vergogna, capire che non è qualcosa da combattere ma da ascoltare.”

Un’ombra nella stanza non è solo un libro: è un viaggio coraggioso dentro le proprie paure, tra ombre e speranze che si sfiorano.

Copertina del libro “Un’ombra nella stanza” di Jennifer Amadei, primo piano grafico, minimalista e simbolico

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Hai trasformato esperienze personali in romanzo, con grande coraggio. C’è una scena o un passaggio che è stato particolarmente difficile da scrivere, ma che non potevi non inserire?

“Sì, assolutamente. C’è una scena in particolare che è stata durissima da scrivere: quella che racconta nei minimi dettagli il primo attacco di panico che ho vissuto. Lì non ci sono filtri, non c’è protezione. Solo verità cruda. È stato come riviverlo, parola dopo parola. Avevo le mani che tremavano mentre scrivevo e più di una volta ho pensato “forse sto esagerando, forse è troppo”. Ma poi ho capito che proprio quella scena era il cuore del libro. Perché chi ha vissuto un attacco di panico sa quanto possa essere devastante e chi non l’ha mai provato ha bisogno di capire che non è una semplice “paura” ma un terremoto interno che ti spezza in due. Non inserirla sarebbe stato come mentire, a me stessa e a chi aveva vissuto con me quel momento. In questo libro ho promesso a me stessa di dire la verità, anche quando fa male. Quella scena è una ferita aperta ma è anche il punto da cui parte la guarigione.”

Jennifer Amadei sorridente durante un evento all'aperto, con abito rosa scintillante e atmosfera luminosa e serena

Un nuovo progetto?

Stai già lavorando a un nuovo progetto? Se sì, puoi svelarci qualcosa — anche solo una parola chiave, un’emozione, un colore che lo rappresenta?

“Ultimamente sento il desiderio di intrecciare la scrittura con un’altra parte di me… Ogni viaggio in Asia, ogni incontro con la filosofia buddista o con i luoghi intrisi di silenzio e significato, mi lascia dentro qualcosa che pulsa.”

Se il prossimo libro nascerà, sarà ancora “un racconto dell’anima”. Le sue parole chiave? Connessione. Pace. Ocra dorato.

Jennifer Amadei immersa nella spiritualità di un tempio tradizionale a Bali, tra natura lussureggiante e atmosfere sacre

La verità che non ha voce

C’è qualcosa che avresti voluto dirci e che non ti abbiamo chiesto?

“Mi metto in discussione ogni giorno, sbaglio, ho paura e spesso non ho le risposte… Non sono perfetta, ma sono vera.”

Jennifer chiude così la nostra chiacchierata. Con parole che sembrano fragili, ma sono ancore. Ringrazia chi la legge, chi si rivede in lei, chi l’ha accolta. E ci lascia con una dedica che è, forse, la più potente dichiarazione d’amore:

“Ai miei genitori che mi hanno donato occhi bellissimi,
a mia sorella, il mio punto fermo,
al mio fiore bianco, che mi ha teso la mano.”

Jennifer Amadei mentre legge un libro davanti a una libreria colorata, simbolo della sua passione per la lettura e la scrittura

Se c’è qualcosa che ci ha insegnato Jennifer con le sue parole, è che la verità – anche quando tremante – è sempre bellezza. E che ogni ombra può essere guardata in faccia, se ci permettiamo di accoglierla con cura.

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👉 Puoi seguire Jennifer Amadei sui suoi profili: @jenniferamadei - @jenniferandbooks  e TikTok per restare connessi al suo mondo.

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Veronica Sterrantino

11.7.2025