Spoiler: se cercavi le migliori lip combo dell’estate, hai sbagliato intervista.
Qui si parla di trasformazione vera, non di tendenze.
O almeno, non questa volta...
C'è chi si trucca per esprimersi.
E poi c'è Giuliomugs, che con un eyeliner scompone i ricordi e con un fondotinta verde riscrive l'umore.
Ogni colore è una parola non detta, ogni scelta estetica un frammento di sé.
Sono cresciuto in mezzo ai monti. I miei ricordi sono prevalentemente verdi.
Se volessi essere didascalico giocherei con i contrasti di smeraldo per dar vita ad una creatura dei boschi fatta di linfa, luce e quiete.
Ma se devo anche considerare chi sono diventato, credo che la dipingerei a tinte più sinistre, come una lunga ombra tra gli alberi.
Il verde è il punto di partenza, ma l’ombra è dove si stratifica l’identità.
Il suo make-up non copre, interpreta. Non imita, rielabora.
C’è una componente poetica nei suoi racconti, che si riflette nei suoi lavori.
E sono lavori, non look.
Opere che nascono da memorie sensoriali più che da tutorial.
Non c'è mai stato un momento di realizzazione in quanto, per me, il trucco è sempre stato solo e unicamente un medium.
Non idolatro il prodotto in quanto tale e fatico a stare dietro ai nuovi lanci, trend e mode varie.
Tendo a fossilizzarmi su ciò con cui mi trovo bene e una volta che ce l'ho tra le grinfie fatico a mollarlo.
Per quanto riguarda il coraggio di rendere pubblica questa passione, non posso far altro che ringraziare Gigi, il mio migliore amico.
Se non mi avesse incoraggiato a registrare i miei progressi e, infine, renderli pubblici, sono certo che Giuliomugs non esisterebbe.
Sono due concetti talmente interconnessi che non penso sia possibile dare una risposta univoca.
Tuttavia mi reputo una persona esageratamente pratica, e per quanto la superficie visibile sia imprescindibilmente condizionata dal funzionamento invisibile, davanti a una scelta obbligata penso che sceglierei la prima.
Apprezzare una superficie non ti rende superficiale.
Molti superficiali, invece, millantano il profondo.
"Disturbante" non è la parola che userei per descrivere il mio lavoro.
Al contrario, trovo che "verità, ribellione, carezza e provocazione" lo rappresentino molto meglio, e spesso convivano nello stesso sguardo.
Mi piace muovermi tra linguaggi e atmosfere diverse senza costringermi in una narrazione unica o in un’estetica coerente a tutti i costi.
Mi annoierei, e credo che anche chi guarda lo percepirebbe.
Al me bambino direi di continuare a fare esattamente ciò che sta facendo, se tornassi indietro non farei nulla di diverso.
Anche gli errori giocano un ruolo importante nella definizione di un carattere.
Credo che del sé stesso adulto sarebbe generalmente contento.
Probabilmente si farebbe scappare un commento su quanto gli fanno schifo i tatuaggi, ma sappiamo benissimo che sarebbe l'ipocrisia a parlare:
gli sono sempre piaciuti ma non aveva ancora il coraggio di ammetterlo (e non parlo solo dei tatuaggi).
C’è tenerezza, ironia, consapevolezza. Nessuna recriminazione, solo affetto per un percorso che ha fatto anche dei piccoli inciampi una forma di stile.
A parte un caso isolato in cui l’algoritmo ha deciso di proporre un mio video a un pubblico di cattolici estremisti, che mi hanno prontamente etichettato come satanista, invocando fiamme eterne e castighi divini, direi che sono stato fortunato.
Tendo a circondarmi (e a farmi seguire) da persone con abbastanza spessore da cogliere ironia, sarcasmo e satira, muovendomi comunque nel rispetto:
Una battuta smette di essere tale se diventa violenta o ferisce.
Tranne nel caso di chi usa le salviette struccanti. In quel caso la sofferenza è non solo ammessa, ma auspicabile.
Anche questa è una domandona.
Come i miei trucchi penso di avere molte sfaccettature, spazio allegramente tra profumoni pesantoni da bestia mitologica e brezze di lillà e fragoline di bosco a seconda dell'umore, del giorno, dell'occasione e, banalmente, di come mi gira.
Il più delle volte, tuttavia, mi trovo ad apprezzare particolarmente i fioriti malinconici.
Dammi una violetta, un iris e una storia triste e sarò tuo per sempre.
Credo che chi cerca contenuti di spessore possa trovarli anche in un luogo rapido come quello dei social.
Serve occhio critico e un po’ di pazienza.
Non è semplice portare avanti contenuti complessi su piattaforme che premiano spontaneità, velocità e quantità.
Anche io, spesso, scendo a compromessi: alterno video più strutturati ad altri più leggeri.
È una misura necessaria per non perdere né la testa, né la community che ho costruito nel tempo.
Alla fine, è tutto un gioco di equilibrio.
La mia lentezza creativa sta proprio lì: nel concedermi il tempo di pensare, anche mentre tutto il resto corre.
"Empatizza."Non servirebbe aggiungere altro.
Una parola sola che comprende un’intera biblioteca di istruzioni su come stare al mondo.
Empatia significa osservare davvero.
Si tratta dello sforzo (profondamente umano e rispettoso) di uscire dalla tua testa per fare spazio a qualcun altro.
La dedicherei a chiunque venga dopo, ma anche a chi è qui ora e ha dimenticato quanto possa essere rivoluzionario "sentire".
Forse il mondo non cambierebbe, ma se fossimo tutti più empatici diventerebbe decisamente più abitabile.
Certo, non mi avete chiesto per quale motivo sono convinto dell'intrinseca e incontestabile superiorità dei gelati alla frutta rispetto alle creme, ma consideriamolo uno spunto per la prossima intervista.
Ci troverai pronti nell'interrogarti sulla componente emotiva che spinge un adulto a scegliere il gusto puffo!
Giuliomugs non è un artista da lookbook.
È una voce che si esprime attraverso il viso, con consapevolezza, ironia e molta più profondità di quanto un primo sguardo possa suggerire.
È un modo di restare sé stessi anche quando ci si trasforma. E viceversa.
Lui è quel tipo di ragazzo che sceglie il gelato che gli altri lasciano per ultimo.
Quello che apre il pacco di biscotti e va dritto ai più rotti,
perché crede che anche i pezzi sbeccati meritino di essere amati.
Non è un'estetica, è un'etica.
E la sua si riflette su ogni centimetro di pelle che trucca.
Grazie infinite a Giulio per aver accettato la nostra intervista e per averci raccontato un po’ più di sé.
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e noi ci vediamo alla prossima! 💌
15.6.2025