Con Sheli inizia Progetto SHE IS — una nuova rubrica di Amei Magazine dedicata a quelle donne che, con uno smartphone e un cuore pieno di meraviglia, ci mostrano la
straordinaria bellezza della loro quotidianità.
C’è chi cucina prodotti tipici in una viuzza di un piccolo villaggio indonesiano.
Chi lava la biancheria a mano in una piccola hacienda peruviana.
Chi prepara el desayuno in un paesino venezuelano.
Donne che, ogni giorno, accendono lo smartphone, avviano una diretta e — come attraverso un portale magico — ci fanno immergere nel ritmo lento, ipnotico e autentico
delle loro vite, dall’altra parte del mondo.
C’è un universo silenzioso, potente e reale che scorre sotto la superficie dei social.
Non sempre lo si nota, ma quando appare — tra un impasto e uno sguardo in camera — può cambiare il nostro modo di guardare.
Progetto SHE IS nasce da qui: dal desiderio profondo di raccontare quelle donne che trasformano gesti semplici in atti straordinari.
Storie digitali, sì, ma anche profondamente umane.
Donne che non cercano applausi, ma che ogni giorno, davanti a un fornello, a un banco o alla vita, ci mostrano — senza saperlo — il coraggio delle piccole cose.
E Sheli è la prima luce di questo cammino.
Come può un telefono diventare una finestra sul mondo?
Ce lo insegna Sheli, giovane venditrice e cuoca indonesiana, che ogni giorno — armata di padelle e dirette su TikTok — porta la sua realtà oltre ogni confine.
Nelle viuzze strette di un quartiere indonesiano, ogni mattina si compie un piccolo rito: si sistemano i tavolini, si accendono i fornelli, e le padelle prendono posto come
strumenti in un’orchestra.
Poi arriva il profumo — burro, cioccolato, latte condensato — che si mescola all’aria umida e si intreccia con il canto degli uccelli, i passi della gente, il rumore vivo della
quotidianità.
Dietro quel tavolo c’è Sheli. Il volto incorniciato da un velo, le mani che dosano impasti e sogni.
Una ragazza che ha incantato oltre 600.000 persone su TikTok semplicemente… cucinando.
Ma la storia di Sheli non è fatta di numeri.
È fatta di pazienza.
Di eredità.
Di una madre sola con sette figli, che le ha donato la vita — e il coraggio per viverla.
E di sogni cuciti tra un mestolo e una diretta streaming.
“Vengo da una famiglia semplice. Fin da piccola ho conosciuto la fatica,” racconta Sheli.
“Ho iniziato a vendere già alle scuole medie. La situazione economica della mia famiglia non era facile, così ho imparato presto a muovermi, a provare.”
Ha venduto nasi uduk, ricariche telefoniche, prodotti online.
Ha bussato alle porte, collezionato tentativi e rifiuti.
Ma c’era un sapore che la richiamava sempre a casa: quello del martabak, l’impasto caldo e dolce che la sua famiglia prepara da generazioni.
“Quasi tutta la mia famiglia vende martabak. È il nostro mestiere, il nostro sapere. Così ho deciso di farlo mio. E portarlo avanti con le mie mani.”
Nel cuore della sua storia non c’è solo il martabak. C’è TikTok. C’è una generazione che reinventa se stessa mescolando tradizione e tecnologia.
“All’inizio facevo piccoli video: sfide, mangiavo peperoncini, lavavo i vestiti... Poi ho deciso di essere semplicemente me stessa. Ho iniziato a trasmettere in diretta mentre cucinavo. Mostravo la mia giornata, senza filtri.”
Il pubblico ha risposto.
Non cercava perfezione. Cercava verità. Cercava lei.
Una ragazza che cucina, si prende cura di ogni dettaglio, sorride anche quando la stanchezza si fa sentire.
“Subhanallah... non avrei mai immaginato che sarebbe piaciuto così tanto. Eppure eccoci qui. Ogni commento, ogni messaggio mi dà forza.”
Per Sheli, cucinare non è solo tecnica.
È presenza. È cuore.
“Devo essere di buon umore quando cucino. Se sono triste, lo si sente nel sapore.”
E i clienti lo sanno. Tornano. Si affezionano.
Uno di loro ha fatto ore di viaggio solo per assaggiare il suo martabak.
“È stato uno dei momenti più belli. Ho pianto di gioia.”
Dietro ogni video, ogni impasto, ogni vendita… c’è lo sguardo di sua madre.
“Mia madre ha cresciuto sette figli da sola. Senza un padre. È lei il mio esempio. Io non sto facendo nulla in confronto a quello che ha fatto lei.”
Nessuna retorica. Nessuna lamentela.
Solo ammirazione, gratitudine, amore.
Ogni diretta, ogni like, ogni pezzo di martabak venduto… è un modo per dirle:
“Sto portando avanti il tuo coraggio.”
Alla fine dell’intervista, chiediamo a Sheli cosa direbbe a tutte le donne del mondo.
Lei sorride, e con la stessa forza semplice che trasmette nei suoi video, dice:
“Credete in voi stesse. Possiamo fare tutto. Con convinzione, con costanza. Restando umili. Perché quando una donna lavora, le prove arrivano. Ma la pazienza ci rende più forti.”
Grazie, Sheli,
per averci aperto le porte del tuo mondo.
Per averci mostrato la bellezza che c’è… anche quando la diretta si spegne.
E che ogni tuo sogno trovi la sua strada.
Se questa è la prima storia, non vediamo l’ora di farvi conoscere le prossime voci.
Seguite Sheli sui suoi social e…
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Noi ci vediamo alla prossima storia.
Perché ogni giorno, da qualche parte nel mondo, una donna accende una luce.
E noi siamo qui per raccontarla.
24.5.2025