E poi ci sono loro: quelli che restano, che fanno il giro delle chat, che trovi sul comodino di chiunque tu conosca, che ti fanno dire “ok, lo leggo anch’io”.
Nei primi mesi del 2025, secondo Libreriamo, Il Libraio e Il Sole 24 Ore, tre titoli hanno conquistato i lettori italiani in modo trasversale, commovente, profondo.
Sono: La catastrofica visita allo zoo di Joël Dicker, Spera di Papa Francesco e Tatà di Valérie Perrin.
Tre libri molto diversi, eppure, tutti capaci di toccare qualcosa che ci riguarda da vicino: il bisogno di capire, di credere, di ricordare.
Joël Dicker – La Nave di Teseo
Chi conosce Joël Dicker sa bene che i suoi romanzi sono come scatole cinesi: parti da un dettaglio e ti ritrovi in un mistero più grande di quanto pensavi.
In questo nuovo libro, ambientato attorno a una gita scolastica finita male, Dicker costruisce una trama che è allo stesso tempo leggera e serissima.
C’è un po’ di satira sociale, un tocco di noir e una riflessione disarmante su quanto la verità possa essere manipolata.
È il tipo di libro che inizi per curiosità e poi non riesci a mettere giù.
Dietro la storia di Josephine e dei suoi genitori c’è un’intera società che si riflette: quella dei genitori ansiosi, degli insegnanti sotto pressione, dei social che creano mostri.
Ma sempre con lo stile vivace e brillante che lo rende unico.
“La verità è una questione di punti di vista. E tutti pensano di avere quello giusto.”
Perché lo amano tutti? Perché fa ridere, riflettere, e ti lascia con quella sensazione di aver letto qualcosa di importante — senza mai diventare pesante.
Papa Francesco – Piemme/Mondadori
Ammettiamolo: quante volte capita che un Papa scriva un’autobiografia? Mai. Spera è un libro davvero fuori dal comune.
Non è un trattato teologico, né un discorso ecclesiastico: è il racconto umano di Jorge Mario Bergoglio, dalla sua infanzia in Argentina fino al soglio pontificio.
Ciò che sorprende è quanto sia intimo. Papa Francesco non ha paura di raccontare le sue fragilità, i suoi errori, i momenti di dubbio.
È come se parlasse a ciascuno di noi, non dall’alto di un pulpito, ma da un luogo profondo dell’anima.
“La speranza è sapere che la luce esiste, anche quando non la vedi.”
Il successo? Sta tutto lì: in quel tono semplice, sincero, profondamente umano.
È un libro che conforta, che fa pensare, che abbraccia.
Lo regaleresti a tua madre, al tuo vicino, a chiunque abbia bisogno di una parola gentile nel caos del mondo.
Valérie Perrin – Edizioni e/o
Se dovessi descrivere Tatà con una sola parola, direi “delicatezza”. Valérie Perrin, che già ci aveva incantati con Cambiare l’acqua ai fiori, torna con una storia che ha il
profumo della memoria e il peso delle cose non dette.
La protagonista, Colette — detta Tatà — muore all’inizio del romanzo. Ma è proprio la sua assenza a dare il via a un racconto fatto di ricordi, segreti, legami familiari.
Non è un romanzo che corre. È un libro che si assapora, che si vive pagina dopo pagina.
La scrittura è elegante ma mai fredda, piena di vita vissuta. Ogni frase sembra uscita da un quaderno segreto.
“Ci sono persone che restano, anche quando vanno via. Colette era così.”
Lo leggono (e lo amano) in tantissimi perché ci si riconosce. Perché parla della vita vera, delle piccole cose che fanno male e delle sorprese che la vita, ogni tanto, ci regala.
Perché La catastrofica visita allo zoo ti fa ridere mentre ti tiene incollato a un mistero sociale.
Perché Spera ti fa respirare un po’ di umanità, come un abbraccio pieno di saggezza.
Perché Tatà ti commuove senza sforzarsi, e ti ricorda quanto sia potente la memoria.
Leggerli è un’esperienza diversa, ma tutte e tre hanno una cosa in comune: ti parlano.
E forse è proprio questo il motivo per cui, in un’Italia che ha ancora voglia di storie vere e significative, stanno scalando le classifiche e restando nei cuori.
Le storie che scegliamo di leggere dicono molto di noi. Se anche tu hai amato uno di questi libri — o se sei in cerca della prossima emozione da sfogliare — raccontacelo.
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2.6.2025