Scrivere nei momenti difficili: il diario come rifugio

Ci sono voci che arrivano prima delle parole. E quando le parole arrivano, lo fanno con la grazia silenziosa di una carezza.

Cristiana Conti è una di quelle voci. Poetessa, narratrice dell’animo umano e artigiana delle emozioni, ha scelto di trasformare il dolore in parola, e la parola in possibilità. Vive a Padova, con una laurea magistrale in Management e Innovazione, ha seguito il filo invisibile della scrittura come forma di cura e auto-rivelazione, rendendola il centro della sua vita interiore e creativa.

Ritratto in bianco e nero di Cristiana Conti, poetessa e autrice della rubrica “Scrivere per guarire”
- Ritratto di Cristiana Conti -

Nel suo spazio digitale @lamiavocescritta, esplora il legame tra scrittura e salute mentale, con una delicatezza che accoglie. Ogni parola è un invito a fermarsi, respirare, e riconoscersi.

Con questa rubrica interamente curata da Cristiana ci accompagna in un piccolo viaggio di introspezione, dove la scrittura non è mai tecnica, ma esperienza. Un esercizio leggero e potente, capace di aprire varchi dove spesso costruiamo muri.

La scrittura espressiva è una pratica psicoterapeutica semplice e accessibile, che unisce parole e psiche: non si scrive per raccontare, ma per esplorare ciò che ci abita dentro. Studi scientifici (James Pennebaker, psicologo sociale dell’Università del Texas) ne dimostrano l’efficacia nel ridurre stress, ansia, ruminazione emotiva e senso di solitudine.

Ma qui non troverete teoria. Troverete spazi. Esercizi. Silenzi fertili da abitare con sincerità.

E ora le lasciamo la parola, con il primo articolo della Rubrica:

"Scrivere nei momenti difficili: il diario come rifugio"

di Cristiana Conti (@lamiavocescritta)

Quando la vita ci mette alla prova a volte ci sembra di non avere strumenti per affrontare ciò che sentiamo. Eppure, uno strumento lo abbiamo già: il potere della scrittura.

Ognuno di noi, prima o poi, nel corso della vita, si trova a fare i conti con il dolore, non importa quanto sia oggettivamente grave o lieve: è solo nostro, e solo noi possiamo percepirlo nella sua vera entità e natura. Spesso il dolore viene etichettato come un "momento difficile".

Forse utilizziamo questa espressione come uno scudo, per proteggere il dolore dentro uno spazio più sicuro, più intimo.

Dire a qualcuno “sto attraversando un momento difficile” ci permette di neutralizzarlo, di renderlo più asettico, vago, in un certo senso più comunicabile. Un termine che possiamo consegnare agli altri senza troppo rischio, senza svelare davvero cosa accade dentro di noi.

Ma il dolore rimane nostro, e solo noi sappiamo che nome ha davvero, da dove arriva, dove fa male.

Se è fisico o mentale, se è insopportabile o appena tollerabile, se decidiamo di condividerlo oppure no.

Mano che stringe un foglio accartocciato sopra un diario, simbolo di frustrazione e blocco nella scrittura

Il diario: un rifugio possibile

In questi momenti, occorre fare appello a tutte le risorse che abbiamo, interne ed esterne.

Uno strumento semplice ma profondamente efficace, in questi casi, è il diario.

Mano femminile che scrive su un diario all’aperto, simbolo di scrittura terapeutica e introspezione

Scrivere quotidianamente, o anche solo ritagliarsi uno spazio durante la settimana, può diventare un rifugio: uno spazio sicuro dove accogliere ciò che altrimenti resterebbe sospeso.

Non è sempre facile fare introspezione o parlare apertamente a sé stessi. Ma tenere traccia dei pensieri, di ciò che accade dentro e fuori di noi, può rivelarsi un gesto a volte silenzioso, altre volte liberatorio, ma sempre prezioso.

Come iniziare: 4 passi per creare il tuo spazio di scrittura

1. Crea il tuo spazio
Trova un luogo che ti faccia sentire bene, dentro e fuori. Un angolo accogliente, dove sentirti libero.
Accendi una candela profumata, metti della musica in sottofondo oppure resta in silenzio.
Scrivi all’aperto se cerchi ispirazione, o in casa se hai bisogno di protezione.
Ogni rituale è valido, se ti aiuta ad aprirti.

2. Scegli i tuoi strumenti
Il diario può avere mille forme: un quaderno, fogli sparsi, le note sul telefono, un file sul computer...

Donna seduta su letto mentre scrive al computer, rappresentazione della scrittura espressiva digitale

3. Trova la tua voce
Inizia il tuo dialogo interiore come preferisci.
Con un classico “Caro diario”, rivolgendoti a un confidente, oppure puoi usare una forma del tutto personale.
L’importante è che ti rappresenti, che parli davvero a te stesso.

4. Lasciati andare, senza giudicarti
Utilizza il diario come se fosse uno spazio di terapia.
Perché la scrittura è anche questo: uno strumento semplice, accessibile a tutti, ma dalla forza straordinaria.
Non servono tecniche complesse, né doti letterarie.
Serve solo la volontà di fermarsi e ascoltarsi.
Non deve essere perfetto. Deve essere tuo.

Quaderni aperti, foglie secche e penne su un tavolo, simboli di scrittura creativa e memoria emotiva

Un primo passo: esercizio di ascolto e presenza

Inizia da una parola, una frase, un pensiero o un’emozione.
Scrivila dove vuoi: basta un vecchio scontrino, un post-it o un foglio qualsiasi.

Persona che scrive su un diario con una tazza di caffè accanto, simbolo di un rituale di scrittura intima


Annota la data, per tenere traccia di quel momento.
È già un primo passo verso l’ascolto di te stesso e del tuo sentire.
Potrai inserirla nel tuo diario quando ti sentirai pronto a proseguire questo cammino.

"Il dolore può scrivere dentro te una nuova narrazione."

Buon Viaggio.

Il viaggio però non finisce qui.

Nel prossimo incontro della rubrica, Cristiana ci guiderà attraverso un nuovo esercizio di scrittura espressiva: “Lettera a te stesso (o a chi non leggerà mai)”, un invito dolce e coraggioso a entrare in contatto con il proprio passato, con chi eravamo e con chi avremmo voluto parlare.

Un gesto intimo, una possibilità di pacificazione.

Restate con noi, e con la voce scritta di Cristiana.

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✨ A partire dal prossimo incontro della rubrica, chi si iscrive alla newsletter riceverà in regalo un mini diario digitale esclusivo, con dettagli pratici e un esercizio guidato per iniziare a sperimentare la scrittura come forma di auto-terapia.
Un piccolo strumento da custodire, per dare voce alle proprie emozioni.

Grazie!

Cristiana Conti

10.6.2025